L’evento, in corso a Palazzo Reale sino al prossimo 6 maggio, ripercorre la storia di un’intera nazione che parte dai piccoli artigiani sino ad arrivare alle aziende più strutturate e rinomate. E’ il caso ad esempio del distretto calzaturiero del Salento e del brand GuidoMaggi…
Sbaglia chi pensa che la moda sia solo sfilate, fashion blogger e pubblicità milionarie sui mass media. La moda è molto di più: dietro ad un jeans, ad una giacca o ad una scarpa si cela un mondo fatto di cultura, creatività artistica e tradizione che si tramanda di generazione in generazione. E’ questo il punto cardine su cui si fonda la mostra “L’Italia vista dalla moda 1971-2000”. Una rassegna in corso a Palazzo Reale fino al prossimo 6 maggio, che racconta l’Italia attraverso le eccellenze della moda; un’arte antica che tutto il modo ci invidia e che connota l’identità di un intero Paese. L’evento ripercorre la storia di un’intera nazione che parte dai piccoli artigiani sino ad arrivare alle aziende più strutturate e rinomate.
Un trentennio che ha visto il susseguirsi di tendenze che hanno contraddistinto epoche diverse, narrando lo spirito del proprio tempo: il desiderio di libertà che ha dominato la moda degli anni ‘70, passando per la grinta cromatica degli anni ’80 e ’90 sino a giungere al ritorno di entrambi – del cosiddetto vintage – che contraddistingue la moda del nuovo millennio. “La moda – per dirla con le parole di Coco Chanel – non è qualcosa che esiste solo negli abiti. La moda è nel cielo, nella strada, la moda ha a che fare con le idee, il nostro modo di vivere, che cosa sta accadendo”. La mostra va intesa, proprio per tali ragioni, come un percorso narrativo; il caleidoscopio di un settore che celebra non solo la creatività artistica ma anche il “fatto a mano”, l’artigianato locale che offre lavoro e dignità a centinaia di migliaia di persone in tutta la Penisola.
E’ il caso ad esempio del distretto calzaturiero del Salento e del brand GuidoMaggi: divenuto famoso ed apprezzato in tutto il mondo per la produzione artigianale di scarpe con rialzo per aumentare la statura da 6 a 15 centimetri in totale segretezza. Una piccola realtà familiare che affonda le proprie radici in una storia fatta di passione, competenza e dedizione che ebbe inizio intorno ai primi anni del secolo scorso, quando il calzolaio Guido Maggi produceva stivali per conto della Real Casa Savoia e divenuta globale grazie all’impegno dei suoi discendenti e all’avvento del web e dell’e-commerce. L’obiettivo è quello di scardinare il monopolio delle aziende asiatiche che al contrario producono in serie scarpe rialzanti di scarsissima qualità, dal design discutibile ed approssimativo e dal comfort inesistente. Proprio lo stesso filo conduttore della mostra milanese.
Insomma, ritornando alla frase con cui abbiamo cominciato l’articolo, la moda non è futilità, superficialità o semplice vanità: la moda è una questione seria! Dietro ad un paio di scarpe c’è davvero molto di più. Ogni dettaglio, ogni particolare viene infatti studiato con cura prestando attenzione alle caratteristiche di ogni singolo cliente. Il modello più consono, la forma del piede, i colori vengono così combinati per creare un prodotto unico ed originale, intimo e personale. L’ideazione e la lavorazione della calzatura oltre a tenere alto il valore dell’artigianato italiano dona estrema importanza al comfort del prodotto stesso. Ogni paio di scarpe rialzate infatti viene progettato su misura, regalando una straordinaria sensazione di benessere e un impareggiabile aumento dell’autostima.
Legalità, tutela del lavoro, cura del dettaglio: così si tiene alto il made in Italy. “O si è un’opera d’arte o la si indossa”, parola di Oscar Wilde.