Nella nuova collezione primavera-estate i modelli ever green rinascono in nuove forme e contenuti. Calzature rialzanti dallo stile inconfondibile, con la testa al futuro e il cuore saldamente ancorato al glorioso passato
Il classico vive se si è capaci di rinnovarlo con intelligenza. A differenza della fashion fast che sforna ogni anno nuovi modelli, il vero lusso ha riscoperto la dimensione della tradizione. Non si tratta però di riproporre semplicemente gli ever green, ma di sapersi rinnovare attingendo dal passato. Quello che fa GuidoMaggi, proponendo anche per questa stagione scarpe con rialzo da uomo dal design contemporaneo e accattivante, ma sempre dall’allure classico ed elegante. Non è cosa da poco, e soprattutto da tutti. Pochi brand riescono nell’impresa di saper attingere ai loro archivi rendendoli agni volta freschi, moderni e chic. La maison leccese ha questa prerogativa, come conferma il giovane ceo Emanuele Briganti: “Nelle nostre collezioni ci sono modelli rialzanti che riproposti ad anni di distanza, hanno sempre lo stesso successo, a conferma che lusso e tempo è il binomio della bellezza firmato GuidoMaggi”.
A causa della pandemia, prende piede sempre di più la circolarità delle idee anche nel settore delle calzature co rialzo. La griffe raggiunge il successo solo se riesce a capitalizzare al meglio gli insegnamenti del passato. Insieme a Giorgio Armani, Emanuele Briganti è l’esponente di spicco del ritorno allo slow fashion: la moda lenta, fatta bene, tutta italiana. Un lusso da godere nel tempo, realizzato a mano da eserti artigiani e capace di valorizzare lo stile di chi lo indossa. GuidoMaggi con le sue scarpe con rialzo propone esclusivamente esperienze di slow fashion. Come sostiene Emanuele Briganti: “Non dobbiamo a tutti i costi inseguire le futili tendenze del momento, il fast è un mordi e fuggi che alla fine non lascia nulla. Il vero lusso, al contrario, è nella bellezza di un prodotto pensato e realizzato con talento e amore. Le scarpe con rialzo Gm sono questo: capolavori di stile fatti su misura, personalizzati e in grado di distinguersi sempre per il loro charme. Intramontabili, tanto che modelli rialzanti realizzati dieci anni fa, sono ancora oggi molto richiesti”.
Lo slow fashion ha anche un approccio più sostenibile, perché incoraggia i consumatori a investire in pezzi più duraturi. La pandemia ha messo in luce che il ciclo costante di creazioni e novità ha saturato il fashion system. Inoltre, reinterpretare in chiave contemporanea l’archivio di un brand vuol dire rivitalizzare la sua storia. E quella di GuidoMaggi ha oltre 100 anni di gloriosa tradizione alle spalle.
Le scarpe con rialzo GuidoMaggi sono fatte per durare e affascinare oggi più che mai. E sono appunto sostenibili, create nel rispetto dell’ambiente. La fast fashion, al contrario, non è una scelta green. Infatti, spreca un numero significativo di risorse disponibili sul pianeta.
Ad esempio, le aziende di fast fashion usano molta acqua per realizzare i loro vestiti. Circa il 4% dell’acqua potabile disponibile nel mondo viene utilizzata per produrre gli abiti del fast fashion.
Secondo diversi esperti, il 20% dell’inquinamento delle acque industriali nel mondo è dovuto al trattamento e alla tintura dei tessuti. Questo rende l’industria della moda una delle più inquinanti per l’acqua. Per non parlare dello spreco di energia e delle emissioni di gas serra: il settore della moda emette più di 1 miliardo di tonnellate di gas serra, che rappresentano il 2% delle emissioni totali. Inoltre, si stima che i consumatori di fast fashion negli Stati Uniti producano 1,2 milioni di tonnellate di rifiuti di abbigliamento, che rappresentano il 15% delle vendite di abbigliamento nel paese.